Il judo fa bene anche agli over 16, è tempo di riaprire !
La situazione pandemica si è fortemente modificata. Gli anziani sono stati vaccinati. I numeri delle infezioni si sono ridotti in modo importante. Chi viene infettato, in genere, viene curato da casa. Il tentativo di descrivere “in toni apocalittici” le nuove varianti si scontra con una realtà ben differente. Dal Covid-19 si guarisce quasi sempre.
In compenso le attuali chiusure portano a tensioni sociali, ad un aumento delle malattie psicosomatiche, all’interruzione dell’attività fisica e ad una pericolosa riduzione delle relazioni personali.
In questo contesto il mantenimento delle chiusure degli impianti sportivi per gli over 16 è divenuto un non senso.
Le misure sanitarie che si sono introdotte, già nel corso della prima fase della pandemia, hanno fatto in modo che non vi fossero focolai del virus.
La pratica del judo con un numero ridotto, dipendente dalla superficie disponibile, e se del caso “ a distanza” costituiscono sufficiente garanzia per non creare situazioni a rischio accresciuto.
È tempo che, chi ha deciso, abbia a ravvedersi considerando la situazione concreta attuale.
Lo sport, ha detto Nelson Mandela, “ha il potere di cambiare il mondo e di fare nascere la speranza là dove vi è disperazione”.
A maggior ragione se lo sport ha finalità educative come il judo che, oltre ad essere disciplina olimpica, vuole essere un vero e proprio metodo formativo (e non solamente per i piccoli).
Dal mese di dicembre l’uso degli impianti sportivi è vietato per gli over 16. Anche al dojo del DYK Chiasso, in via Cattaneo 10, la disciplina è stata interdetta ai judoka in età scolastica post-obbligatoria – che nella stessa ritrovano uno sfogo, l’occasione di migliorare il proprio fisico e la propria resistenza, nonché un importante momento di aggregazione – ed agli adulti, che pure vengono privati di una pratica positiva.
L’attuale prolungamento delle chiusure in ambito sportivo (ma non solo), se non si corre subito ai ripari, influirà molto negativamente sulla nostra popolazione.
Nella vita vi sono dei rischi che vanno assunti, un judoka vero non vi si sottrae.