Domenica 8 gennaio si è svolta la tradizionale cerimonia di auguri del Comune di Chiasso, cerimonia nel corso della quale vengono consegnate anche le menzioni per le migliori prestazioni sportive dell’anno appena trascorso.

Per il DYK sono stati premiati Kai Bürgisser, Alessandra Regazzoni, Luke Bürgisser e Ginevra Monté Rizzi, nonché i giovanissimi Natan Weber, Jacopo Tettamanti, Yuki Alliata, Matteo Perez, Chris Caccia, Emma Panzera e Giacomo Polimeni.

Il discorso augurale delle associazioni sportive è stato tenuto (per la terza volta dopo il 2014 e il 2020) da Marco Frigerio, visto il prossimo anniversario dei cinquant’anni dell’associazione.

Ecco uno stralcio del discorso:

Do Yu Kai” si traduce come “associazione per lo studio della via”, intendendo come via (“do”) quella indicata da Jigoro Kano (il fondatore del JUDO). Il nome scelto dai soci costitutori è indicativo e, da sempre, vuole mettere in primo piano tale aspetto.

Il JUDO non è solamente uno sport (un “divertimento” secondo l’accezione originale del termine) e un’arte marziale (che insegna metodi di “attacco-difesa”), il JUDO è principalmente un metodo educativo.

L’educazione che il JUDO vuole promuovere è da intendersi in senso ampio.

Il Fondatore del JUDO iniziò a praticare a sedici anni in quanto vittima di bullismo. Applicandosi intensamente per tre anni allo studio dell’attacco-difesa giunse alla conclusione che il suo apprendimento è di utilità per affrontare al meglio “qualsiasi circostanza, in ogni momento della vita”.

La scuola di Jigoro Kano (il Kodokan di Tokyo) venne aperta nel 1882, soppiantò le vecchie scuole di arti marziali e permise di diffondere la pratica del JUDO che nel XX secolo divenne materia di insegnamento in tutte le scuole secondarie del Giappone.

Il JUDO, grazie alla pratica costante, insegna principalmente

  • la disciplina in particolare quando è opportuno effettuare un’azione e, se questa ha successo, cosa effettuare in seguito per giungere al risultato; ritenuto che una continua ricerca delle occasioni per progredire è essenziale,
  • la compostezza ossia il compimento dei movimenti opportuni confacenti alla situazione e al luogo e ciò tanto nel parlare che nell’agire;
  • il rispetto di sé e degli altri che è anche rispetto per gli insegnanti e per chi è inferiore;
  • la padronanza di sé che consiste nel sapersi controllare, nell’esprimersi adeguatamente di fronte a chiunque senza timore e nel saper gestire le proprie emozioni siano esse euforiche o malinconiche.

La finalità del JUDO si riassume nel partecipare alla costruzione di persone sane, forti, utili alla società.

Educare i giovani ad affrontare gli imprevisti della vita attraverso una pratica che prevede la necessità di trovare soluzioni, in un breve lasso di tempo, in situazioni problematiche e apprendere che il miglioramento di sé stessi deve andare anche al beneficio del gruppo di appartenenza sono due elementi essenziali che contraddistinguono l’educazione tramite il JUDO.

In questi primi 49 anni si è cercato, al DYK, di svolgere un tale compito; non sempre ci siamo riusciti, la “via” però è tracciata anche per il futuro. Oggi al DYK oltre 150 soci praticano JUDO; dal gioca judo al corso amatoriale chi intende avvicinarsi alla disciplina ha la sua opportunità. L’augurio è che nel 2074 vi sia chi, da questo palco, festeggerà il primo secolo di attività.”

 

A seguire, i premiati e le loro famiglie  si sono riunite al dojo di via Cattaneo 10 dove hanno preso parte alla cerimonia del “kagami biraki” nella quale vengono indicati gli obiettivi del nuovo anno.

Mattia Frigerio ha indicato come il nuovo anno sarà portatore di varie attività agonistiche e non, tornerà ad esempio lo stage di Arzo dal 28 giugno al 2 luglio. L’invito rivolto ai genitori è di essere presenti, spingendo quando vi è necessità, e frenando quando si rischia di tendere all’esagerazione. Il judo va inteso, praticato e amato in modo differente per rapporto ad altri sport. La vittoria non consiste nella conquista di un determinato titolo ma nell’avere compreso e nel praticare insieme con gioia condividendo momenti positivi e situazioni difficili.

La torta benaugurale ha concluso il pranzo organizzato grazie alla collaborazione di vari membri dello staff che si ringraziano.

L’anno 2023 è lanciato. “Ad multos annos” DYK !