La nuova stagione sarà la cinquantesima dell’associazione. Abbiamo così ritenuto opportuno formulare a Marco Frigerio (6° dan judo, presidente del DYK dal 1985 – nella foto insieme ai figli Manrico e Mattia) qualche domande in merito alla storia, agli obiettivi della scuola e alle finalità della disciplina.
Come è nata l’associazione ?
Nel 1974 veniva aperto, quale sottosezione del JC Carona, un dojo in Corso San Gottardo a Chiasso.
La struttura era spartana. Non si disponeva dei servizi e nemmeno di spogliatoi, ci si cambiava in un corridoio angusto, l’area di pratica limitata. Tutto questo è durato sino al 1977 allorquando la società ha inaugurato la sede attuale posta in via Cattaneo 10, grazie all’acquisto di una struttura in legno (originariamente sede provvisoria della posta). Disponendo di una propria sede autonoma la società si è resa indipendente e si è affiliata alla Federazione Svizzera di judo. Da allora la sede è stata ampliata e trasformata diverse volte. Oggi la superficie di allenamento si compone di due sale distinte per ca. 200 mq, a ciò si aggiungono gli spazi di ricezione, gli spogliatoi, i servizi e il giardino.
A chi si deve la costituzione dell’associazione ?
La prima cintura nera del DYK Chiasso è stato Edy Zanetti, all’epoca comandante della polizia comunale di Chiasso; sul tatami era coadiuvato da Vittorio (Toto) Cornelli (1953/2011).
La persona che però ha creato le premesse per il successo dell’associazione è stata Marzio Frigerio (1940/2022), secondo presidente del DYK, al quale si deve la realizzazione del dojo di via Cattaneo e la scelta di assumere insegnanti professionisti. I risultati agonistici sono arrivati di conseguenza come ad esempio la vittoria in Coppa Svizzera del 1984.
Quali sono gli obiettivi della prossima stagione ?
Un obiettivo è quello di confermare il numero di soci attivi della stagione appena terminata che, per il solo judo, è stato di 160; un numero assolutamente eccezionale per le nostre latitudini. Il fatto di proporre il judo a tutte le età, dal gioca judo (per i 4-5 anni al corso amatoriale per adulti), costituisce un atout non indifferente.
Dal profilo agonistico abbiamo diversi giovani che aspirano ad un podio nazionale alle finali di Yverdon previste per inizio dicembre, lo scorso anno – grazie a Alessandra Regazzoni e Kai Bürgisser – si sono ottenute due medaglie d’argento. Abbiamo però anche un bel gruppo di giovanissimi che sta crescendo grazie agli insegnamenti impartiti dai nostri attuali insegnanti Paolo Levi, Manrico e Mattia Frigerio.
Si prevedono eventi particolari per il cinquantesimo ?
Sicuramente ne avremo. Siamo in contatto con una judoka, podio mondiale, che dovrebbe garantirci un allenamento speciale per i nostri giovani. Il programma verrà comunicato appena confermata la sua presenza.
Come è possibile avvicinarsi al judo ?
La nostra associazione prevede delle lezioni di prova. Ad inizio stagione organizziamo tre lezioni al sabato mattina per principianti dai 6 ai 14 anni; lo scopo è quello di dare l’opportunità di cimentarsi con qualche tecnica di judo e di decidere di conseguenza se iscriversi alla stagione.
Per i più piccoli (4-5 anni) e per gli adulti la prova è invece possibile durante le lezioni del rispettivo gruppo di età.
Quali sono le particolarità del judo ?
Il judo è un’ arte marziale, nel senso che è nato attingendo dal patrimonio antico delle tecniche di attacco-difesa, è anche uno sport, nel senso che vengono organizzati campionati a tutti i livelli e la disciplina è presente ai giochi olimpici sin dal 1964, ma soprattutto il judo deve essere interpretato come un metodo educativo.
Il Fondatore, Jigoro Kano (1860/1938), era un importante educatore che formava gli insegnanti a Tokyo. L’obiettivo del judo da lui indicato è il miglioramento del singolo a beneficio della comunità. Il judo, inteso rettamente, vuole quindi contribuire a formare la persona rendendola forte, sana e utile socialmente. Un obiettivo importante che certo non si raggiunge con una pratica limitata e saltuaria.
Al DYK Chiasso da cinquant’anni ci sforziamo di promuovere anche tale aspetto, un buon motivo per scegliere e praticare il judo al dojo di via Cattaneo.
Intervista pubblicata sul L’Informatore di venerdì 18 agoto 2023