Si é svolta alla Perfetta di Arzo la decima edizione dello stage di judo del DYK Chiasso.
Ventisette judoka del DYK e qualche ospite si sono riuniti al centro scolastico La Perfetta per cinque giorni di allenamento, cultura e gioco.
Lo stage aveva quale tema “il Giappone dei samurai”.
Delle teorie e diverse attività erano dunque ispirati a questo filo conduttore.
Alle formazioni dei ragazzi – che si sono dovuti cimentare in varie prove (tra cui anche la rappresentazione della vita di Jigoro Kano durante la serata parenti) – é stato dato il nome delle più note università giapponesi tra cui quelle di Tenri e Tsukuba ben conosciute da alcuni degli organizzatori che in passato vi hanno trascorso dei periodi di allenamento.
Le lezioni di judo dirette da Paolo Levi hanno avuto quale referente le tecniche dei campioni del passato, campioni che sono poi stato presentati nella teoria sulla storia dell’agonismo tenuta da Marco Frigerio.
Giovedì 28 giugno si é tenuta una lezione speciale diretta da Marco: allenamento aperto a tutti i judoka del DYK al quale hanno partecipato anche alcuni frequentatori del corso amatoriale adulti e del programma DYK 2019 tra cui Davide Savoldelli.
Nel corso della settimana si sono pure svolti la cerimonia tradizionale del té, curata da Brunella Frigerio, e un esercizio di tiro alla carabina e alla pistola (a rappresentazione della forzata apertura all’Occidente che il Giappone subì a partire dal 1853) coordinato da alcuni esponenti della Liberi tiratori di Chiasso.
Al termine delle dodici prove previste la vittoria é arrisa alla formazione dell’ Università Tokai composta da Carlo Carcano, Alessandra Regazzoni, Alaisa Bruschi, Francesco Ranghetti (che é poi risultato shogun grazie alla prova finale di tiro alla balestra), Luke Bürgisser, Joel Deriu e Gabriele Pozzoli.
Nell’ultima giornata Niccolò Monté Rizzi ha superato l’esame di 1° kyu presentando i primi tre gruppi del nage-no-kata con Gioele Donato a fungere da uke. Un premio speciale é pure stato attribuito alle più giovani dello stage Ginevra Monté Rizzi e Elena Callegari.
Un bel successo di gruppo per una società che continua a guardare al futuro proponendo l’arte marziale più diffusa al mondo (il judo) a ogni possibile utenza.
A Marco Frigerio che ha diretto le prime dieci edizioni dello stage e che ha ceduto le redini dell’evento per il 2019 a Mattia Frigerio, é stato donato un wakizashi giapponese originale (la spada corta). La consegna del premio é avvenuta al termine dell’allenamento colleggiale del giovedì alla presenza di diversi membri di comitato e senatori DYK.
Il nuovo responsabile per altro giornalmente – già in questa edizione – ha proposto ai partecipanti una riflessione tratta dall’Hagakure (il codice dei samurai) ed ha svolto delle interessanti teorie sul Giappone dei samurai ed alcune leggende tradizionali come quella dei 47 ronin.
Un sentito grazie a tutti i collaboratori del DYK che hanno permesso la realizzazione dello stage: Mauro Ciresa, Manrico Frigerio e Elia Guzzi sul tatami (oltre ai già citati Mattia e Paolo), Brunella Frigerio, Laura Oliveri e Morena Donato per l’assistenza, Christian Edouard e Elisa Turati quali giovani aiutanti.
Lo stage 2019 avrà luogo l’ultima settimana di giugno 2019; riservare la data evitando concomitanze é senz’altro opportuno per chi ama il judo.