Sabato 21 e domenica 22 ottobre sono state due giornate memorabili e monumentali per il DYK Chiasso.

La cerimonia pubblica di festeggiamento del cinquantesimo, tenutasi il sabato alle ore 11.00 ha riunito soci, ex soci, amici e simpatizzanti dell’associazione. Roberto Cattaneo, giornalista RSI e ex judoka del DYK, l’ha diretta con simpatia condendola con qualche ricordo personale: i primi passi al dojo, le trasferte con il pulmino, lo spirito di squadra, vittorie e sconfitte, la crescita del gruppo.

Davide Lurati, capodicastero sport, ha portato il saluto e gli auguri del Municipio rappresentato in sala anche dal vicesindaco Davide Dosi. Ha indicato come il DYK sia a Chiasso una presenza importante nell’offerta sportiva cittadina riconoscendo come l’associazione garantisca da cinquant’anni molto più di una pura attività fisica.

Niccolò Monté Rizzi (tromba) e Yannick Veronesi (piano) hanno allietato la cerimonia con due intermezzi jazz molto piacevoli.

Marco Frigerio ha ricordato la nascita dell’associazione e la decisione di creare una sede propria e autonoma assunta dai soci di allora e realizzata grazie a chi garantì personalmente il debito contratto per acquistare la struttura in legno, originariamente adibita  ufficio postale provvisorio, e grazie a chi, nel tempo libero, si prodigò per costruirla. Avere una sede propria è stato importante ed ha permesso al DYK di crescere e proporsi – in osservanza al pensiero del fondatore – come uno sport, un arte marziale ma soprattutto come un metodo educativo con l’alto obiettivo di contribuire a costruire persone fisicamente sane, mentalmente forti e socialmente utili. “Come il ciliegio che spacca la roccia di Morioka il DYK è cresciuto e si è inserito nel tessuto sociale di Chiasso ritagliandosi un suo spazio unico” ha concluso il presidente.

Mattia Frigerio ha letto l’haiku commemorativo di sua creazione che, iscritto sulla targa posata accanto al ciliegio del cinquantesimo, è ora visibile nel giardino del dojo. L’haiku recita:

Sboccia ciliegio:

il vento soffia sempre

dove c’è vita 

Un centinaio i partecipanti alla cerimonia tra cui il presidente cantonale Curzio Corno, l’amico lombardo Rocco Romano e il primo segretario dell’associazione Carlo Capelletti.

 

Alle 16.00 si è proceduto con la fotografia del calendario. 102 i soci presenti. È poi seguita la distribuzione della maglia del 50esimo che il DYK ha regalato a tutti i soci, la castagnata offerta a tutti i presenti e la chiacchierata per genitori sul senso del judo.

Una splendida giornata per la quale si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito aiutando nell’organizzazione, presenziando e/o anche solamente rivolgendo un pensiero al DYK. Il DYK è vivo, propositivo e pronto ad affrontare i prossimi 50 anni. Come il titolo di di un famoso film coreano del 2003 recita “Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera“, la vita di una associazione è fatta di cicli. Marco Frigerio l’ha ricordato insistendo sul fatto che per realizzare i propri obiettivi sia necessario crederci ed impegnarsi al massimo sempre e comunque.

Domenica 22 ottobre la nazionale svizzera Fabienne Kocher, terza ai mondiali 2021 e quinta ai giochi di Tokyo ha tenuto due lezioni tecniche per i soci.

Al mattino una quindicina di ragazzi presenti ai quali è stato spiegata osoto-gari (grande falciata esterna)  su varie opportunità. Nel pomeriggio ventisei giovani e adulti hanno avuto modo di apprendere una tecnica di sacrificio (sumi-gaeshi).

Due bei momenti che Fabienne ha saputo condire con la propria naturalezza e simpatia, dispobile a rispondere alle domande dei presenti ed a firmare cinture e judogi.

Una due giorni che rimarrà nei ricordi di chi al cinquantesimo del DYK ha presenziato.