Si è svolto, da mercoledì 28 giugno a domenica 2 luglio, lo stage giovanile del DYK Chiasso.
La dodicesima edizione è stata diretta da Manrico Frigerio, coadiuvato da Paolo Levi, Alessandra Regazzoni, Nadia Caccia, Mattia Frigerio, Mauro Ciresa, Mary Frigerio, Kai Bürgisser, Brunella e Marco Frigerio lo stage è stato un grande successo.
Come da tradizione il programma alternava momenti di judo, a momenti ludici e culturali.
Tema dello stage era il Giappone dei samurai.
I sedici partecipanti, suddivisi in quattro clan, hanno affrontato le varie prove che hanno portato a decretare la vittoria del clan degli Ashikaga e ad eleggere lo Shogun Giacomo Polimeni.
La storia del Giappone di Manrico, la marcia forzata di Mauro, la cerimonia del té di Brunella, la missione Tokugawa di Mattia, la storia di Jigoro Kano di Marco sono stati i momenti che più hanno coinvolto i ragazzi.
Nella serata genitori i quattro clan hanno presentato il racconto della “Primavera di Shinnosuke“, quattro quadri in cui si è interpretato la vicenda del giovane judoka giapponese, che dopo avere deciso di dedicarsi al judo, diventa un agonista di successo senza dimenticare i fondamenti etici e morali della disciplina. Spettacolo semplice ma assai apprezzato da chi ha presenziato.
Lo stage ha inteso, ancora una volta, promuovere la figura del vero judoka che non è un bruto che tende a sopraffare i compagni ma una persona intelligente, pronta alla condivisione, culturalmente preparata, in grado di affrontare tutte le situazioni della vita.
Il Fondatore del judo (responsabile per venti anni della formazione degli insegnanti delle scuole del Giappone) riteneva che una persona deve curare ed educare in parallelo fisico, intelletto e morale e che se ciò non avviene la formazione mancherà sempre di qualche cosa.
Il judo è un mezzo per crescere forti, sani e con principi positivi.
Il DYK Chiasso promuve, da sempre, lo spirito educativo della disciplina.
Il prossimo anno, visto l’entusiasmo che ha caratterizzato questa bella edizione, lo stage verrà riproposto.
Ecco il commento di Manrico Frigerio direttore di questa edizione dello stage:
Dal 30 giugno al 2 luglio alla Perfetta di Arzo si è tenuto un campo di judo e attività ludiche ad Arzo.
Dopo dieci edizioni dirette da Marco e la precedente gestita ed organizzata da Mattia, quest’anno mi sono occupato io della direzione generale.
Il fil rouge che ho scelto è stato i samurai del Giappone, un argomento che affascina molto i giovani judoisti e che permette loro di meglio comprendere il contesto da cui deriva il fondatore della nostra disciplina.
La settimana è andata molto bene e i partecipanti sono rientrati a casa felici e colmi di bei ricordi.
Ringrazio Paolo per lezioni di judo, dove i nostri allievi hanno potuto approfondire alcuni dettagli tecnici che potranno esercitare e rivedere nelle lezioni al Do Yu Kai e sono molto grato ai miei collaboratori che mi hanno ben supportato nella gestione delle numerose attività e giochi a squadre che, insieme agli allenamenti di judo, hanno caratterizzato e scandito queste giornate.
Personalmente ritengo che sia stata un’esperienza estremamente formativa per i ragazzi dove, oltre a divertirsi e a praticare il judo, hanno avuto l’opportunità di imparare a vivere insieme e di collaborare all’interno delle squadre. Il judo non vuole solo essere una disciplina sportiva ma bensì una scuola di educazione ed il formato di questa settimana mira principalmente a questo obbiettivo.
Arrivederci alla prossima edizione!